La rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) muta l'architettura dei finanziamenti destinati alla realizzazione di opere per l'alta velocità ferroviaria nel Sud Italia. Le variazioni interessano in particolare le tratte ferrate Salerno-Reggio e Palermo-Catania, ma anche la Roma-Pescara. Se ne è parlato ieri in un vertice fra il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), Matteo Salvini, e quello per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione ed il Pnrr, Raffaele Fitto.
Durante l'incontro è stata individuata una serie di investimenti giudicati "irrealizzabili" entro il 30 giugno 2026, considerata la chiusura del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi, i fondi inizialmente destinati a queste opere saranno trasferiti nel Fondo di coesione e nel RepowerEu (il piano europeo che sostiene la transizione verso la sostenibilità energetica), destinati a finanziare altri lavori.
Considerato che il Fondo di coesione vincola l'80% delle risorse al Mezzogiorno (il Pnrr solo il 40%), la sfida per la modernizzazione del sistema ferroviario si concentra sulla Salerno-Reggio Calabria, sulla Palermo-Catania, sul raddoppio del nodo del capoluogo di regione. Potrebbero quindi essere accantonate le opere per l'alta velocità ferroviaria sulla Brescia-Padova e sulla Roma-Pescara.