Il Governo italiano deve inviare per tempo a Bruxelles un piano di interventi credibile che garantisca il pieno ed efficace utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Pena il mancato ricevimento della seconda rata del piano. Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione ed il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), Raffaele Fitto, ne ha parlato oggi nel question time in Parlamento. A rischio il settore auto.
Tutti i ministeri coinvolti dovranno "formalizzare l’elenco degli investimenti per i quali emergono ritardi o difficoltà tali da pregiudicare il pieno raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi previsti nei tempi e nei modi previsti nel Pnrr", si legge in una missiva inviata dal team ministeriale di Fitto agli altri dicasteri ed alle amministrazioni.
Tutte le proposte di revisione degli obiettivi Pnrr da parte dei singoli ministeri devono giungere entro oggi al dicastero per le politiche di coesione. Si tratta di un passo fondamentale che consentirebbe l’invio a Bruxelles del nuovo Piano italiano entro la fine di maggio 2023, a cui seguirà la visita semestrale dei tecnici della Commissione europea prevista a metà giugno. I tempi sono strettissimi.
Il cronoprogramma prevede entro la fine di giugno il completamento di 27 traguardi: tra questi anche la mancata installazione di stazioni stradali di rifornimento ad idrogeno e di colonnine per la ricarica elettrica delle auto. L’affanno sulla tabella di marcia coinvolge complessivamente 96 obiettivi mancanti nel 2023; ciò pone a rischio due rate da 34 miliardi di Euro in tutto.