Geopolitica internazionale e concessioni portuali. Sono i due grandi temi su cui ci si è confrontati al convegno "Adriatic Sea Summit", evento organizzato a Trieste dal quotidiano locale "Il Piccolo" e dal giornale ligure "Il Secolo XIX". A monopolizzare l'attenzione degli addetti ai lavori la decisione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) di affidare la valutazione delle concessioni ad un algoritmo gestito dall’Autorità di regolazione dei Trasporti (Art), invece che alle Autorità portuali.
"Viene buttata via la professionalità delle Autorità portuali, e se per esempio deve entrare Cosco (cioè lo Stato cinese tramite il suo braccio shipping) a deciderlo è un algoritmo ideato a Torino dall’Autorità dei trasporti. E all’algoritmo non interessa se l’offerente sia cinese o russo", è questo il commento del presidente del porto di Trieste, Zeno D’Agostino.
Gli ha fatto eco Stefano Zunarelli, tra i maggiori esperti di diritto marittimo in Italia: "Mi chiedo se vale la pena proseguire con un sistema che ormai presenta queste ambiguità, con tutti i problemi del pubblico, da ultimo l’appesantimento burocratico portato dall’algoritmo, e tutti quelli del privato". Insomma, lo Stato potrebbe essere costretto a cedere pezzi di asset strategico nazionale anche a soggetti oggi geopolitcamente distanti dall’Italia.