È alta tensione tra Italia e Francia. Il Gruppo europeo di interesse economico del traforo del Monte Bianco (Geie-Tmb), che gestisce l'infrastruttura per conto dei due governi, ha infatti stabilito interruzioni del traffico programmate per 3-4 mesi all'anno fino al 2041 (la prima, per un cantiere-test, dal 4 settembre al 18 dicembre prossimi), per svolgere importanti lavori di manutenzione, a partire dal risanamento della volta. Distanti sul da farsi Parigi e Roma.
Il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, chiede che "il Governo italiano inizi un confronto serio con la Francia, per valutare un raddoppio del traforo, senza il quale ci troveremmo in difficoltà". Gli fa eco il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), Matteo Salvini: il raddoppio del tunnel è "un'alternativa per attenuare i disagi derivati dalla chiusura del traforo". Stessa richiesta del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
L'idea italiana non piace agli ambientalisti né a Parigi: "Il raddoppio del tunnel non è di attualità", sostiene il ministro ai Trasporti, Clément Beaune. Gli ha fatto eco il presidente della regione Alvernia-Rodano-Alpi, Laurent Wauquiez: "Lavoriamo ad altri punti di partenza, altri punti di arrivo, facciamolo diversamente. Dobbiamo essere più visionari sui mezzi di trasporto che ci saranno domani".