Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Liguria ha annullato l'aggiudicazione della gara per la realizzazione della nuova diga del porto di Genova. Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale, guidata dal presidente Paolo Emilio Signorini, ha già annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato. Si tratta dell'opera più grande da realizzare con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si attende la conferma della sentenza.
I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal consorzio Eteria (gruppi Gavio e Caltagirone con la spagnola Acciona e Rcm costruzioni) che chiedeva l'annullamento del decreto di aggiudicazione: poiché WeBuild aveva presentato nel curriculum un lavoro (il terminal Tuas di Singapore) cui non avrebbe partecipato direttamente la società Sidra, bensì la belga Deme). L'illegittimità dell'atto ha valore solo a fine risarcitorio, che però potrebbe essere multi-milionario per l'autorità portuale, considerato che può raggiungere un massimo del 10% del valore complessivo dell'appalto che era pari a 1,3 miliardi di Euro.
In ogni caso il contratto della cordata "PerGenova Breakwater" (WeBuild con Fincantieri al 25%, Fincosit 25%, Sidra 10%), che si era aggiudicata la gara, non decadrà per effetto delle garanzie speciali delle opere legate al Pnrr. I lavori per la realizzazione della diga di Genova, che sarà lunga 6,2 km, sono divisi in due lotti (843 milioni di Euro il primo e 928 milioni il secondo).