Il coordinamento unitario delle associazioni nazionali delle imprese iscritte all’Albo autotrasporto, Unatras, minaccia uno sciopero nazionale a causa dei 300 milioni di Euro di ristori economici, incagliati, per le aziende. Ciò rischia di fermare i camion e più in generale il settore del trasporto-merci. Lo sblocco è chiesto da gennaio 2023 da Conftrasporto-Confcommercio al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, e al suo vice Edoardo Rixi.
"Siamo di nuovo al punto di partenza: nonostante le promesse e gli impegni assunti dal Governo in questi mesi per l'autotrasporto italiano non si è mosso nulla, in mancanza di certezze la categoria è pronta alla mobilitazione. Nell'incontro tenutosi nelle scorse settimane, a seguito dell'annuncio dello stato di agitazione della categoria, i vertici del ministero dei Trasporti avevano fornito ampie rassicurazioni che non si sono rivelate tali", ha annunciato Unatras negli scorsi giorni.
"Ad oggi, risulta svanita l'ipotesi prospettata di una soluzione normativa che garantisse di liberare i crediti incagliati relativi ai ristori 2022 per il rincaro del prezzo del gasolio e la spendibilità delle ulteriori risorse messe a disposizione dal decreto-legge aiuti quater e dalla legge di bilancio 2023, l'effettiva erogazione dei crediti relativi all'AdBlue e la piena fruizione del credito d'imposta per il gas naturale liquefatto (Gnl)". A questo si aggiunge il mancato intervento per sterilizzare la richiesta dell'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) dei contributi 2023.