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Tre criticità sugli incentivi alle auto elettriche

A marzo 2023 prenotato il 7,58% dei bonus per vetture a batteria e 3,25% per plug-in hybrid

Gli incentivi per l'acquisto delle auto elettriche in Italia non vanno come dovrebbero. Basta riprendere in mano i dati sui bonus messi sul piatto dall'esecutivo: in meno di un mese si erano esauriti 155 milioni di Euro destinati all'acquisto nel 2023 di auto e moto nuove alimentate a benzina o gasolio. Restavano invece ancora quasi intatti i 425 milioni per l'acquisto di veicoli ibridi o elettrici. Andrebbe forse ripensato l'intero meccanismo degli sconti.

Il rischio è che si ripeta il flop del 2022, quando erano rimasti sul piatto circa 300 milioni di Euro sui 700 totali messi a disposizione. A marzo 2023 risulta infatti prenotato solamente il 7,58% del plafond per le auto elettriche e appena il 3,25% dei fondi per le plug-in hybrid. Vanno meglio le richieste nel settore car sharing e autonoleggio, ma nel complesso, specialmente nella fascia degli acquirenti privati, gli incentivi sembrano non funzionare. 

Il primo sbaglio è quello di incentivare l'acquisto di vetture alimentate con propulsori a benzina e diesel. Lo spiega Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, l'associazione che raduna i portatori di interesse della mobilità elettrica: "L’Italia è l’unico dei grandi Paesi europei a incentivare l’acquisto di auto endotermiche, che già rappresentano la principale fascia di mercato", ha spiegato in un'intervista concessa al sito "Open". In seconda battuta, spiega l'esperto, il tetto massimo di spesa per le vetture a batteria è troppo basso: pari o inferiore a 35.000 euro (iva e messa su strada escluse). "Si tratta di uno dei limiti più bassi d’Europa. E poi non ha senso che le ibride plug-in abbiano un tetto di prezzo più alto delle elettriche, pur rappresentando una tecnologia meno avanzata del full electric".

Infine, è troppo ristretto il limite di periodo massimo pari a 180 giorni obbligatorio per immatricolare l’auto prenotata con l’Ecobonus. Il mancato rispetto del tempo fissato determina infatti la perdita del diritto all’incentivo, ma anche quest'anno si registrano ritardi nei tempi di consegna delle vetture. Tanto che l’anno scorso la soglia massima era stata portata a 270 giorni. Insomma, il meccanismo va rivisto alla luce di queste criticità.

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