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Fim Cisl su Wärtsilä: "spostata al 18 aprile presentazione possibili reindustrializzazioni"

Le dichiarazioni di Nobis e Gavagnin (Fim Trieste); delusione tra i lavoratori

“Dall’incontro di ieri al Mimit ci si aspettava la presentazione di progetti di reindustrializzazione come è stato definito nell’accordo sottoscritto il 29 novembre 2022 nello stesso ministero con azienda e la Regione Friuli Venezia Giulia –sottolineano Massimiliano Nobis segretario nazionale Fim Cisl ed Alessandro Gavagnin segretario territoriale Fim Cisl.

L’azienda nella riunione ci ha comunicato che esistono ad oggi tre manifestazioni d’interesse di aziende che operano nel settore metalmeccanico senza entrare nelle condizioni dell’offerta e soprattutto nei contenuti del piano industriale. Ritenendo necessario avere ancora una ventina di giorni per valutare le varie proposte.

Da parte sua il sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto ha rassicurato la delegazione sindacale che le manifestazioni d’interesse vincolanti dovranno essere presentate entro il prossimo 14 aprile e ha convocato le parti al ministero il 18 aprile per esaminare i contenuti delle offerte.

Come Fim Cisl abbiamo ribadito che le soluzioni dovranno da una parte dare continuità lavorativa ai dipendenti della produzione dei motori navali e terresti valorizzando le competenze professionali acquisite e dall’altra caratterizzarsi per attività industriali strategiche non solo per il territorio giuliano ma per l’intero Paese. 

Questo è l’impegno che i politici di ogni colore ed incarico istituzionale si sono assunti non solo con i 1150 dipendenti Wärtsilä Italia, ma anche con 15.000 triestini a margine della manifestazione del 3 settembre 2022. 

Dal 18 aprile si dovrà approfondire anche il piano industriale Wärtsilä Italia riferito al triennio 2023-25, presentato nello scorso incontro del primo febbraio al ministero, rispetto all’area service, manutenzione ed officina. 

I lavoratori coinvolti sono 810 compresi i 138 dipendenti delle basi di Genova, Napoli e Taranto. Rimangano ancora incertezze circa il sostegno finanziario ed allo sviluppo tecnologico nel medio-lungo periodo da parte della case madre finlandese".

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