Il Gruppo Fincantieri intende sviluppare il proprio core business lungo tre direttrici: il mercato crocieristico, quello dei traghetti ed infine la nuova frontiera dell'eolico off-shore floating. Gli stabilimenti di Castellammare di Stabia e Palermo saranno poi centrali in futuro. Lo comunica il management, interpellato dai cronisti a margine di "Feuromed", il festival dell'economia euromediterranea in corso a Napoli.
"Il piano industriale prevede generazione di cassa organica che consente di abbassare l'indebitamento". Lo sviluppo del Gruppo prevede la crescita della spesa per le navi militari e da crociera. "Il resto è disciplina finanziaria, governo dei costi, concentrazione sul core-business". Il rapporto tra indebitamento ed Ebitda da "un rapporto sbilanciato come è oggi" sarà bilanciato. Nel percorso, al 2025, saremo a metà strada" e "per me l'aumento di capitale non serve", sottolinea l'amministratore delegato Pierroberto Folgiero, intervistato da "Radiocor".
"Abbiamo una società molto giovane -aggiunge- che si occupa di infrastrutture, di fatto nata sulla esperienza del ponte di Genova. Nel nostro piano industriale, che abbiamo lanciato a dicembre, abbiamo deciso di rafforzare questa società nata dall'acquisto di due realtà in dissesto. C'è un management che sta rafforzando questa realtà, abbiamo sicuramente un portafoglio da eseguire in maniera impeccabile, penso alla diga di Genova. È chiaro che poi questa realtà è a disposizione del Paese per grandi sfide ed infrastrutture".