Assotir esprime soddisfazione per la decisione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) di convocare le associazioni di settore nelle prossime settimane. “Adesso, occorre definire subito un’agenda dei lavori – commenta Claudio Donati, segretario generale di Assotir- per affrontare le principali criticità che affliggono il settore dell’autotrasporto. E stabilire una tempistica chiara, il ministero deve intervenire entro la fine dell’anno in corso”.
L'Associazione ricorda di aver già avuto -insieme alle altre sigle del settore- un confronto con il ministro Salvini. Si trattava di un primo incontro istituzionale, a cui dovevano seguirne diversi altri. “È urgente –prosegue Donati- riscrivere le regole del settore. I problemi da affrontare subito sono il ripristino dei costi minimi obbligatori, la lotta alla intermediazione parassitaria, la certezza dei tempi di pagamento, e la retribuzione delle soste. Sono misure coraggiose, che vanno a scardinare interessi consolidati, e non a caso finora sono state sempre rinviate”.
Inoltre l'Associazione spiega che una volta reintrodotti i costi minimi obbligatori per legge, si arginerà la corsa al massimo ribasso che penalizza le tariffe dei servizi di trasporto. Adottando invece una nuova disciplina della subvenzione (peraltro prevista dal regolamento Ue 1055/2020) si potrà contrastare invece quella intermediazione parassitaria che ormai impera nel settore. Molto spesso, le commesse di trasporto vengono affidate autotrasportatori che non dispongono di una vera e propria flotta di tir. Questi soggetti poi subappaltano ad operatori più piccoli l'ingaggio, trattenendo una cospicua commissione. È indispensabile inoltre rafforzare la legge sui tempi di pagamento, per interrompere quel meccanismo perverso in base al quale le imprese di trasporto non vengono pagate nei tempi previsti dalla legge e di fatto si trovano ad anticipare denaro ai propri clienti. Occorre infine una nuova disciplina per rafforzare il sistema di accertamento e pagamento delle attese al carico ed allo scarico delle merci.
“Lo scenario di vecchie e nuove criticità, dall’annosa questione del Brennero -su cui bisogna riconoscere che il Governo ha fatto qualche progresso- alla recente decisione dell’Ue di far cessare entro il 2040 la produzione di veicoli a combustione interna, danno ancora maggiore centralità alla questione delle regole da dare a questo settore. Si tratta di una scelta coraggiosa, finora sempre rinviata per non toccare interessi consolidati, magari adottando misure tampone o elargendo qualche ristoro. Ma i problemi dell’autotrasporto italiano -conclude Donati– non si risolvono con l’assistenzialismo”.