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Guerra ucraina: marittimi chiedono aiuto

62 navi e 331 persone bloccate nei porti del mar Nero causa guerra

L'International Chamber of Shipping, una delle principali organizzazioni del mondo che rappresenta circa l'80% degli armatori globali, ha inviato una lettera aperta al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, per chiedere di dare priorità all'immediato rilascio dei marittimi e delle navi bloccate nei porti ucraini. L'appello congiunto è stato firmato da oltre 30 compagnie mercantili.

"I nostri marittimi sono il cuore della nostra industria e non possono essere dimenticati. Da 12 mesi ormai sono coinvolti in una crisi che sfugge al loro controllo. Il semplice fatto di svolgere il proprio lavoro non può andare a scapito della propria vita", si legge nella lettera. 

"Senza i nostri marittimi -continua il documento- il movimento delle spedizioni di grano vitale fuori dai porti ucraini non sarebbe stato possibile. Anche se ci sono sfide per l'evacuazione dei marittimi e delle loro navi, deve comunque essere una priorità assoluta. Altrimenti, rischiamo la vita dei nostri marittimi, e questo è inaccettabile". 

La lettera arriva in occasione del primo anniversario dell'invasione militare russa in Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022. All'inizio della guerra erano 112 le navi ed oltre 2000 i marittimi bloccati nei porti ucraini; oggi questo numero è sceso in modo decisivo: sono 62 i mezzi navali e 331 i marittimi che non possono ancora fare ritorno a casa. Enti di beneficenza e sindacati lavorano tuttora per evacuare i porti e sostenere le famiglie dei marittimi.

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