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India presenta motore elettrico senza uso terre rare

Nel settore automotive Nuova Delhi cerca di emanciparsi da forniture cinesi

Il governo dell'India guidato dal primo ministro Narendra Modi è impegnato ormai da vari anni nello sviluppo di prodotti 100% Made in India. Una strategia che l'esecutivo attua in tutti i possibili settori industriali: dall'aeronautica, passando per l'automotive, fino alle tecnologie civili e militari. L'obiettivo è comune: emanciparsi dalle forniture di materiali, componenti o mezzi da Paesi esteri.

La start-up indiana Chara Technologies ha presentato in questi giorni il primo motore per veicoli elettrici costruito al 100% utilizzando alluminio, rame ed acciaio disponibili in India, senza l'utilizzo di terre rare. Il settore automobilistico è infatti uno di quelli in cui Nuova Delhi vuole emanciparsi dalla dipendenza delle forniture di minerali da Paesi stranieri come la Cina. 

Si tratta nello specifico di un motore elettrico a riluttanza con magneti artificiali. Per fare funzionare questi propulsori occorrono infatti dei magneti, per costruire i quali c'è bisogno di terre rare. Queste ultime, oltre ad essere costose, difficili da estrarre e da gestire, hanno una filiera che la Cina controlla al 90% su scala globale. L'unica parte di questi motori importata dall'estero sono i semiconduttori. Nuova Delhi intende così proiettare tali prodotti in nuovi mercati internazionali.

Anche nel settore aeronautico l'India sta promuovendo droni, elicotteri ed aerei prodotti in ambito locale. L'obiettivo è quello di ridurre la forte dipendenza dalla fornitura di aeromobili, componenti varie e materie prime provenienti in particolare da Russia, Stati Uniti ed Israele.

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