Il Parlamento europeo ha decretato che le auto diesel e benzina devono essere stop dal 2035. A tal proposito, il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso la sua opinione in un'intervista a "La Stampa". Secondo Urso, tale decreto è il frutto di una visione miope ed ideologica, che non tiene conto della realtà. In particolare, il ministro ha voluto sottolineare le lezioni apprese dalla guerra in Russia, inerenti la dipendenza da fonti russe di energia fossile ed attualmente dalla tecnologia green cinese. Per questo, Urso ritiene necessario un cambiamento reale, innovando senza distruggere, in modo da evitare una dipendenza anche dalle terre rare. A tal proposito ha posto l'accento sul ruolo decisivo che avrà la clausola di revisione programmata per il 2026, sottolineando come l'elettricità non sia una religione ma una tecnologia e che quindi occorre un approccio neutrale sulla tecnologia da utilizzare. Secondo il ministro, infatti, occorre graduare meglio le tappe ed essere più flessibili nelle modalità, come nel caso dell'utilizzo del biocombustibile, del biometano e dell'idrogeno. In conclusione il ministro ha anticipato l'importanza della revisione nel 2026 e ha esortato a prepararsi sin d'ora per raggiungere gli obiettivi prefissati, con le giuste alleanze, convinti di essere dalla parte della ragione.