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Stellantis torna a crescere in Italia

Carenza microchip continua ad impattare negativamente sul settore

Il Gruppo Stellantis è tornato a crescere in Italia nel 2022. È quanto emerge da un report pubblicato nelle scorse ore dal sindacato Fim-Cisl: nella penisola sono stati prodotti 685.753 tra auto e furgoni (+1,8% sul 2021). Una buona performance che arriva dopo quattro anni di stagnazione e ciò grazie al lancio dei nuovi modelli. Il documento registra una capacità di produzione in aumento in tutti gli stabilimenti italiani, ad eccezione della fabbrica Sevel. 

"Si è chiuso un 2022 davvero impegnativo ed importante, in cui Stellantis ha consolidato in Italia la propria leadership assoluta nelle vendite dei veicoli a basse emissioni. È un risultato che abbiamo raggiunto grazie al nostro impegno strategico per l’elettrificazione, che si basa su un investimento di oltre 30 miliardi di Euro a livello globale e che sarà completato entro il 2025", ha affermato Santo Ficili, Country Manager di Stellantis Italia.

"Abbiamo la responsabilità -ha precisato- di accompagnare gli italiani nella transizione verso la mobilità elettrificata. Sappiamo come farlo: nel 2023 continuerà la strategia di elettrificazione del Gruppo, che prevede per ogni nuovo modello il lancio di motorizzazioni alternative, sia 100% elettriche sia Plug-In Hybrid". 

Questo "rappresenta un percorso di crescita verso la completa elettrificazione e rivoluzione energetica, ed insieme ai prodotti sta evolvendo anche la nostra rete di dealer, sempre più professionale e sempre più capace di anticipare ogni esigenza dei consumatori", ha concluso Ficili.

Tuttavia, dal report Fim-Cisl emerge che dal 2017 Stellants ha perso circa il 33% della capacità di produzione in Italia. In parte per problemi nelle forniture di componenti che ha determinato nel 2022 la perdita di circa 200.000 vetture. Nello specifico, la mancanza dei microchip è un problema che rispetto al 2019 ha determinato un calo pari al -16,3% (-8,7% auto e -29,7% veicoli commerciali).

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