"Al termine delle esequie possiamo affermare che al mondo non ci sia nessun'altra città come Roma per la capacità di accoglienza istituzionale, come abbiamo dimostrato in questi giorni" ha dichiarato il presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), Pierluigi Di Palma, a conclusione dell'accoglienza delle delegazioni che sabato 26 aprile hanno raggiunto Roma per l'ultimo saluto a Papa Francesco. Il cerimoniale di Stato gestito da Enac si è infatti occupato dell'arrivo all'aeroporto di Roma-Fiumicino tra il 24 ed il 25 aprile di 120 delegazioni provenienti da 94 Paesi, per un totale di oltre 500 delegati, tra cui 21 tra capi di Stato e membri di famiglie reali, 9 primi ministri, 8 capi religiosi, 21 ministri degli esteri, 5 cardinali.
Il team di Enac è stato coordinato dal direttore generale facenti funzioni Fabio Nicolai, che opera nell'ambito del Dipartimento della Protezione civile e della Prefettura di Roma, e ha lavorato in sinergia con l’Ufficio Voli di Stato della presidenza del Consiglio dei ministri, con Enav (società che gestisce e controlla il traffico aereo civile in Italia) e con l'Aeronautica militare, che ha reso disponibili l’aeroporto di Pratica di Mare e la parte militare dello scalo di Ciampino.
Di Palma ha ringraziato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni "per il plauso rivolto ad Enac ed Enav che hanno garantito l'arrivo e la ripartenza delle delegazioni accorse alle esequie di Papa Francesco in assoluta sicurezza e senza interferire con il normale traffico degli aeroporti civili della capitale, garantendo il volo di oltre 300.000 mila passeggeri in arrivo e partenza da Roma in questi due giorni". Questo, secondo il presidente di Enac, è stato possibile grazie a "tutto il sistema del trasporto aereo nazionale, che con riconosciuta professionalità e competenza ha saputo gestire un evento assolutamente complesso".