La petroliera Kiwala non potrà proseguire il suo viaggio: lo hanno deciso le autorità estoni sabato 12 aprile. La nave era stata bloccata venerdì nel Golfo di Finlandia per un controllo dei documenti, durante il quale è emerso che si tratta di un'imbarcazione apolide e che appartiene alla "flotta ombra" russa. Secondo il direttore del Dipartimento Marittimo dell'Amministrazione dei Trasporti, Kristjan Truu, la nave ha 40 problemi, di cui 23 riguardano la documentazione e gli altri la navigabilità, e non garantirebbe la sicurezza marittima e ambientale.
Secondo gli analisti della sicurezza, la "flotta ombra" di cui la Kiwala sembrerebbe far parte comprende centinaia di imbarcazioni e ha lo scopo di eludere le sanzioni che sono state imposte alla Russia sulle esportazioni di petrolio a seguito della guerra in Ucraina.
La nave, come hanno spiegato gli ufficiali estoni, era diretta verso il porto russo di Ust-Luga e attualmente si trova ancorata nella baia di Muuga, dove viene sorvegliata dalla Marina estone. Inizialmente l'ispezione aveva indicato che batteva bandiera di Gibuti, il quale però ha affermato di aver cancellato la sua registrazione. È sottoposta alle sanzioni di Canada, Unione europea, Svizzera e Regno Unito. Il capo delle guardie di frontiera estoni, Veiko Kommusaar, ha affermato che il capitano della Kiwala viene dalla Cina, da cui provengono anche altri dei 24 membri dell'equipaggio, oltre che dalla Mauritania. La petroliera apparterrebbe - secondo il quotidiano estone Postimees - a Tirad Shipping Inc, che possiede solo questa nave, registrata alle Mauritius.