Tra tutte le società che stanno subendo conseguenze pesanti a causa dei dazi imposti dal presidente americano Trump, Fincantieri si trova in una buona situazione: ha perso meno della metà del mercato. Questo grazie al lavoro dell'amministratore delegato Pierroberto Folgiero, che si è avvicinato al settore della difesa e ai grandi investitori. L'azienda realizza infatti i grandi margini nello shipbuilding soprattutto grazie alle navi militari.
Fincantieri ha annunciato al mercato quali sono gli obiettivi di crescita previsti per il 2025 che consistono in 9 miliardi di ricavi ed ebitda margin al 7%, realizzabili attraverso tre assi. In primo luogo, con la decisione di Trump di rilanciare l'economia americana Fincantieri può sviluppare il proprio business grazie al fatto che già da 15 anni è presente negli Stati Uniti, dove lavora con appalti della Us Navy e grazie a quattro stabilimenti nel Wisconsin e in Florida. Ogni anno è in grado di consegnare agli Usa ben tre grandi portaeree. In secondo luogo, Folgiero è in contatto con la Marina militare per capire in che modo collaborare nell'ambito del piano Rearm Europe da 800 miliardi di Euro. Importate in questo progetto è la produzione di navi militari. Infine, Fincantieri ha una collaborazione in crescita con la tedesca ThyssenKrupp Marine System (Tkms): una fusione tra le due potrebbe essere l'opportunità per la nascita del primo gruppo di sommergibili al mondo.