L'infrastruttura ferroviaria ungherese, ereditata dall'epoca austro-ungarica, oggi si trova in uno stato di degrado che impatta negativamente su pendolari e viaggiatori. Le difficoltà sono accentuate dalla preferenza governativa per lo sviluppo stradale, testimoniata da finanziamenti che sono stati significativamente superiori rispetto a quelli destinati al settore ferroviario. Critici del sistema, come Bence Kiraly dell'associazione per i diritti degli utenti, puntano il dito contro "investimenti inadeguati" nei trasporti pubblici, una realtà persistente dal 2010, quando Viktor Orbán tornò al potere.
Il paradosso dell'Ungheria rispetto ad altre Nazioni balcaniche risiede nel suo tentativo di offrire un servizio ferroviario competitivo con quello dell'Europa occidentale, senza riuscire a superare i problemi cronici di ritardi e malfunzionamenti. Mentre gli ecosistemi stradali fioriscono grazie a politiche che mirano a soddisfare il consenso elettorale nelle aree rurali, le infrastrutture ferroviarie rimangono trascurate. David Vitézy, ex-segretario di Stato per i trasporti, esprime preoccupazione riguardo alle priorità del governo, considerandole squilibrate e poco sostenibili a lungo termine.
Progetti infrastrutturali di grande costo, talvolta poco giustificati, sono stati realizzati con l'obiettivo di favorire il trasporto-merci su strada, con fondi statali indirizzati in gran parte verso progetti autostradali. Il ministro attuale, János Lázár, ha comunque promesso migliorie per i servizi ferroviari, come la revisione dei rimborsi per i ritardi e la riqualificazione delle stazioni, sebbene tali iniziative siano viste da esperti come insufficienti.
Il futuro del sistema ferroviario ungherese è ulteriormente complicato dalle restrizioni ai fondi europei, sospesi a causa di preoccupazioni di Bruxelles sullo stato di diritto e la trasparenza nell'uso delle risorse. In questo contesto, i progetti di elettrificazione e modernizzazione rimangono in sospeso, gettando un'ombra sul potenziale miglioramento dei servizi ferroviari del Paese.
Crisi ferroviaria in Ungheria: sfide tra investimenti e priorità
Infrastrutturali e finanziarie nel settore nazionale oggi
Budapest, Ungheria
Mobilita.news
Suggerite
Il presidente Cirio: necessario accordo Italia-Francia su Bardonecchia
Il treno non può fermarsi alla stazione a causa dei controlli troppo lenti
Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha spiegato che il problema della mancata fermata a Bardonecchia, in Valsusa, del Tgv Torino-Parigi "non è tanto un problema di trasporti ma di controllo". "Se... segue
Arenaways, una delle prime compagnie ferroviarie private per il trasporto locale
I suoi treni hanno un indice di puntualità molto alto
Arenaways è la prima e unica compagnia ferroviaria privata italiana per il trasporto dei passeggeri sulle linee locali. Il fondatore e oggi presidente onorario Giuseppe Arena racconta il successo della... segue
MSC Crociere e Italo: ora è semplice partire per il proprio viaggio in crociera
Con treni e bus si raggiungono agevolmente i porti di Venezia, Napoli e Civitavecchia
A partire da oggi è molto più semplice partire per il proprio viaggio in crociera: un servizio che integra treno, bus e nave rende le imbarcazioni con cui partire per il proprio viaggio in crociera più "v... segue