Per la prima volta in Italia è stato usato il bio Gpl nella produzione di asfalto, a fare questo passo in avanti nella sostenibilità delle infrastrutture è stata Amplia Infrastrutture, una società del Gruppo Autostrade per l'Italia.
Si tratta di una sperimentazione realizzata in collaborazione con Liquigas. Il bio Gpl, ottenuto come sottoprodotto della raffinazione del gasolio hvo, garantisce prestazioni identiche a quelle del Gpl tradizionale ma permette al contempo di ridurre le emissioni fino all'80%. Questo progetto è partito nello stabilimento di Marcianise (Caserta), dove l’impianto di produzione di asfalto ha iniziato a funzionare con il nuovo combustibile senza necessità di modifiche strutturali.
Un progetto con lo stesso fine, ossia ridurre le emissioni, era già partito nel 2024 quando Amplia ha prodotto il 55% del suo conglomerato bituminoso (materiale per l’edilizia che deriva dall’unione di una miscela di aggregati quali materiali rocciosi di diversa granulometria), resine sintetiche ed un legante (bitumi naturali, artificiali o liquidi; emulsioni bituminose; catrami), con la tecnica dell'asfalto tiepido. Questo permette di ridurre le temperature di produzioni e di abbattere le emissioni di CO2 di circa 15 tonnellate. In aggiunta, questa tecnica migliora anche le condizioni dei lavoratori, esposti a minori temperature e fumi nocivi.
Tra le future novità la società sta sviluppando nuove soluzioni per la manutenzione stradale, tra cui un asfalto ad alta aderenza realizzato con materiali riciclati dalle scorie dell'acciaieria (grip mastic asphalt), e l'introduzione del parametro Ear (Environmental Asphalt Rating) nell’applicativo E-Pms per la gestione delle pavimentazioni.