Secondo Paolo Pessina, presidente di Federagenti, le recenti dichiarazioni di Donald Trump evidenziano una direzione chiara e decisiva per gli Stati Uniti: il mare. In un momento in cui l'Occidente ha seguito molteplici obiettivi lontani dalla propria risorsa primaria, Trump ha rilanciato l'importanza strategica delle vie marittime per ridefinire l'assetto geopolitico globale.
Pessina sottolinea che l'Europa, pur vantando storiche tradizioni marinare e possedendo i più grandi gruppi armatoriali del mondo, ha trascurato il potenziale delle rotte marittime, non riuscendo a cogliere l'importanza di investire su portualità, infrastrutture e logistica. L'Occidente, in particolare l'Europa, ha infatti perso di vista il mare come leva di sviluppo. Inoltre ha osservato come le esternazioni del presidente americano, spesso etichettate come provocazioni, siano in realtà segno di una comprensione profonda della geopolitica marittima. Trump ha infatti sollevato questioni cruciali come il controllo strategico del Canale di Panama e la crescente importanza della Groenlandia per il suo ruolo nella rotta Artica e come punto focale militare e commerciale. Queste affermazioni sono un monito: le vie d’acqua non possono essere lasciate nelle mani di potenze singole che le possano controllare a loro piacimento, senza considerare gli equilibri globali.
In questo scenario, Pessina vede per l’Italia un'opportunità unica, ma questa occasione richiede un cambio di passo, con un focus particolare sulla burocrazia, le infrastrutture portuali e la logistica.