La Cina sta esprimendo forte opposizione a un recente provvedimento degli Stati Uniti che vieta l'utilizzo di tecnologie cinesi nei veicoli intelligenti in vendita sul mercato americano. Il provvedimento, reso noto martedì 14 gennaio, si inserisce in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e commerciali tra i due Paesi. La misura colpisce principalmente software e hardware provenienti dalla Cina, ma include anche tecnologie russe, per far fronte ai presunti rischi per la sicurezza nazionale.
Secondo Pechino Washington sta adottando un approccio protezionistico, ostacolando le relazioni economiche internazionali e utilizzando la sicurezza nazionale come pretesto per limitare il libero commercio. La decisione arriva dopo un lungo processo normativo e coincide con l'ulteriore intensificazione della politica di contenimento tecnologico nei confronti della Cina da parte dell'amministrazione Biden. L'obiettivo del nuovo regolamento è di escludere le tecnologie cinesi e russe dai veicoli moderni, sempre più integrati con dispositivi connessi come telecamere, microfoni e Gps, che potrebbero esporre i dati sensibili a rischi di accessi non autorizzati.
Nonostante le critiche, le autorità statunitensi hanno difeso la necessità di prevenire il rischio di abusi dei dati sensibili o interferenze esterne, che potrebbero derivare da software e hardware sviluppati da rivali stranieri. Il divieto entrerà in vigore a partire dal 2027 per quanto riguarda il software, mentre per l’hardware la misura verrà applicata dal 2030.
Pechino ha annunciato che adotterà tutte le azioni necessarie per tutelare i suoi diritti e interessi.