Il settore delle autovetture in Italia a novembre 2024 ha registrato un calo, con 124.344 immatricolazioni, un dato che corrisponde a una diminuzione del 10,8% rispetto allo stesso mese del 2023. Tuttavia nel cumulato degli undici mesi dell'anno si evidenzia una sostanziale stabilità, con 1.453.458 immatricolazioni (-0,2% rispetto all'anno precedente). Questo è quanto emerge dal rapporto "Focus Italia Mercato Autovetture – Novembre 2024" di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica).
Le autovetture a benzina hanno registrato una flessione del 12,3%, mentre quelle a diesel hanno subito una contrazione del 21,3%. In controtendenza le auto a alimentazione alternativa hanno raggiunto una quota del 59,8%, con una crescita del 5,2% nel cumulato. Tra queste le ibride mild e full detengono il 42,3% del mercato di novembre (+10,2% nel cumulato), mentre le ricaricabili (Bev e Phev) rappresentano l'8,4%, in calo del 23,3% nel mese e del 12,6% nell'anno. I modelli a Gpl sono cresciuti del 2,1% nel totale, mentre il metano ha registrato un calo drastico del 25%.
I suv sono i modelli preferiti e rappresentano più della metà delle immatricolazioni del mese passato (55%), seguiti dai segmenti minicar, city car e utilitarie (32,2%), e dalle berline medie, grandi e di lusso (9,6%). Sul fronte delle modalità di acquisto, il noleggio ha visto un calo del 23,5% a novembre, mentre i privati hanno registrato una flessione più contenuta (-5,2%). Le vendite aziendali hanno subito una diminuzione del 17,4%.
A livello territoriale il nord-ovest e il nord-est rappresentano le maggiori quote di mercato (rispettivamente 29,6% e 29,3%), e hanno registrato cali significativi del 14,9% e del 7,2% a novembre. Anche il centro e il sud/Isole hanno mostrato trend negativi, con diminuzioni rispettivamente dell'11,8% e del 7,3%.
Nel contesto europeo l’Italia si distingue per la maggiore quota di auto ibride non ricaricabili (42,3%), mentre registra la quota più bassa di ricaricabili (8,4%). In termini di immatricolazioni complessive, il mercato italiano è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023 (-0,2%). Questi dati riflettono le sfide economiche e le dinamiche della transizione verso soluzioni più sostenibili. Sebbene il calo delle immatricolazioni nel mese passato rappresenti un segnale di allarme, la crescita delle auto alternative nel cumulato annuale suggerisce un cambiamento di tendenza che potrebbe consolidarsi nei prossimi anni.