Un gruppo di ricercatori guidati dall'Università di Groningen ha sviluppato un nuovo metodo per convertire l’idrogeno gassoso (H₂) in idrogeno liquido (LH₂) a un costo ridotto, senza dover usare metalli rari e costosi. Questo risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, rappresenta un grande passo avanti verso un utilizzo più efficiente dell'idrogeno per scopi energetici, come carburante per veicoli o per immagazzinare energia rinnovabile.
Per convertire l'idrogeno in forma liquida, solitamente è necessario raffreddarlo fino a -253°C, un processo estremamente costoso e che richiede molta energia. Il nuovo metodo ideato dal team di ricerca utilizza una tecnica chiamata "raffreddamento magnetocalorico", che si serve di materiali speciali che si riscaldano in presenza di un campo magnetico. Una volta tolto il campo magnetico, questi materiali si raffreddano rapidamente, riducendo così la temperatura dell'idrogeno senza bisogno di gas refrigeranti. Questo processo è più efficiente dal punto di vista energetico e più rispettoso dell'ambiente.
L’eliminazione dei metalli rari, spesso usati nelle tecniche tradizionali di raffreddamento, è un ulteriore vantaggio di questo metodo. L'estrazione di questi metalli è costosa e ha un forte impatto ambientale. Come spiega il professore Graeme Blake questo innovativo metodo potrebbe non solo ridurre i costi di produzione dell’idrogeno liquido, ma anche rendere il processo molto più sostenibile.