Nella mattinata del 3 ottobre, la Guardia di Finanza di Milano ha eseguito perquisizioni nelle sedi di Anas a Roma e Milano, e presso il consorzio stabile Sis di Torino, coinvolgendo un totale di nove indagati, tra cui due funzionari Anas.
Un'inchiesta della Procura di Milano ha portato alla luce un caso di corruzione all'interno di Anas, la società responsabile delle infrastrutture stradali in Italia. Il fulcro è rappresentato da una maxi tangente di oltre 846.000 euro, versata tra il 2018 e il 2021 a dirigenti Anas da parte del consorzio stabile Sis, che ha vinto l'appalto da 388 milioni di euro per i lavori di progettazione ed esecuzione della variante della ss 340 "Regina", lungo la costa del lago di Como.
Il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha commentato l'accaduto auspicando che gli inquirenti facciano il loro lavoro in modo rapido e accurato, e affermando che chi ha sbagliato dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
L'inchiesta ha svelato il coinvolgimento di tre fratelli. Il primo era ex responsabile della direzione progettazione di Anas, accusato di aver ricevuto un'importante somma dal consorzio Sis. Il secondo, che dirigeva il coordinamento nuove opere, è sotto accusa per aver intascato un importo ancora maggiore durante l'assegnazione di un appalto significativo. Infine, il terzo fratello è coinvolto per aver percepito una parte dei fondi destinati al primo, avendo ricoperto ruoli operativi legati all’appalto in questione. Le perquisizioni recenti hanno colpito non solo i dirigenti Anas, ma anche tre aziende di esecuzione lavori, rivelando un intricato sistema di appalti pilotati in cui tangenti considerevoli sembrano aver giocato un ruolo fondamentale nell’aggiudicazione a favore di determinati consorzi.