Arrivano novità per un’azione di classe promossa dall’associazione "Codici" (Centro per i diritti del cittadino) per due crociere da incubo. Rispetto agli ultimi casi che hanno coinvolto Costa Crociere, questa volta la compagnia è Msc, chiamata in causa sia con l’italiana Msc Crociere SpA che con l’elvetica Msc Cruises Sa, aspetto importante per i risvolti giuridici.
“La Corte di Appello di Napoli ha riconosciuto la legittima chiamata in causa di Msc Cruises Sa con sede in Svizzera –dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici– e ha stabilito che il giudice competente è quello italiano e non quello svizzero, come sostenuto invece dai legali della società elvetica. Cade, così, il muro dell’incompetenza del giudice italiano sulle cause contro questa compagnia. Come rilevato dai giudici, l’attività di Msc Cruises integra un’attività indubbiamente diretta verso lo Stato italiano, essendo volta alla commercializzazione di pacchetti di viaggio presso la clientela italiana. Tale attività è inoltre svolta avvalendosi dei servizi di consulenza e supporto affidati alla consociata italiana Msc Crociere. Questo è un dato molto importante, sia per la vicenda che abbiamo deciso di portare in tribunale per tutelare i viaggiatori che per eventuali futuri casi analoghi”.
Le crociere per cui l’associazione "Codici" ha avviato l’azione legale risalgono al 2019 e riguardano il pacchetto turistico per l’itinerario svolto dalla nave "Msc Armonia" con partenza il 3 giugno ed il 10 giugno. Per questi pacchetti di viaggio era prevista una tappa di due giorni a Cuba, con scalo nella capitale L’Avana. Tale tappa, tuttavia, è stata cancellata a seguito del blocco della navigazione verso i porti dell’isola, imposto con provvedimento del dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d’America, emesso il 4 giugno. L’itinerario inizialmente convenuto ha subito così rilevanti modifiche, con sostituzione della tappa cubana con tappe alternate presso gli scali di Key West in Florida e Costa Maya in Messico.
“Di fronte a questa situazione –afferma–, Msc ha posto in essere pratiche commerciali ingannevoli ed omissive. La compagnia non ha avvisato tempestivamente i viaggiatori della modifica dell’itinerario di viaggio e non li ha informati adeguatamente sulla possibilità di ottenere una riduzione del prezzo o di recedere dal contratto senza il pagamento delle penali di cancellazione. Al contrario, le fuorvianti comunicazioni trasmesse da Msc hanno indotto i consumatori in errore, condizionandone le scelte ed inducendoli ad avvalersi della crociera con il programma variato, senza poter esercitare il diritto di recesso previsto dal Codice del turismo. Per queste ragioni abbiamo deciso di avviare un’azione legale per richiedere il rimborso ed il risarcimento danni per i consumatori, considerando anche che per alcuni quella era una vacanza speciale, essendo il viaggio di nozze. Ora registriamo il pronunciamento della Corte di Appello di Napoli, come detto importante per i risvolti giuridici”.