Assegnare una parte rilevante dei proventi delle aste pubbliche di carbon credit alla gestione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) ed utilizzare questi fondi per potenziare le principali misure di incentivazione per il trasporto-merci, come il Ferrobonus e la Norma Merci, al fine di aumentare la quota di shift modale dalla gomma al ferro. Queste sono le richieste avanzate dall'Associazione Fermerci durante l'audizione di oggi presso la commissione Trasporti della Camera dei deputati, nell'ambito del procedimento per acquisire elementi utili in materia di emission trading.
"In Italia -ha spiegato Giuseppe Rizzi, direttore generale di Fermerci, durante l’audizione- il settore del trasporto delle merci è dominato dal trasporto su gomma (59%), seguito dalla navigazione marittima di cabotaggio (25%) e dal trasporto ferroviario, che detiene una quota dell'11% del totale nazionale. Di conseguenza, l'utilizzo di prodotti petroliferi rappresenta la quota preponderante delle fonti energetiche di approvvigionamento, con il 95% dei mezzi alimentati a diesel o olio combustibile. Il trasporto ferroviario merci è la modalità di trasporto più sostenibile perché raramente utilizza combustibili, grazie all'infrastruttura ferroviaria nazionale che è quasi interamente elettrificata (73% del totale), con un impatto ambientale positivo. Confrontando la modalità ferroviaria con l'autotrasporto, è stato calcolato un risparmio di emissioni pari a 60 gCO2/tonnellata km".
"Per sostenere la transizione ambientale -ha aggiunto- è quindi necessario aumentare la quota di shift modale dalla gomma al ferro con politiche di incentivazione. Gli incentivi come il Ferrobonus e la Norma Merci sono determinanti nel promuovere questa transizione verso il trasporto ferroviario delle merci. Tuttavia, nel 2023, il comparto ha registrato una perdita del -3,2% rispetto al 2022, principalmente a causa delle interruzioni ferroviarie necessarie per l'attuazione dei lavori Pnrr sull'infrastruttura ferroviaria. Fino al 2026, tali interruzioni comporteranno riduzioni fino al 60% della capacità ferroviaria del trasporto-merci, con prospettive di perdita superiori rispetto al 2023. Come Associazione Fermerci -ha concluso- riteniamo fondamentale, soprattutto in questo periodo di crisi del comparto, incrementare le misure di incentivazione al trasporto ferroviario delle merci per sostenere la competitività del settore e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Ue".