“Sciopero nazionale di quattro ore di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del trasporto pubblico locale il prossimo 18 luglio”: ad annunciarlo in una nota Fit-Cisl spiegando che: “il negoziato per il rinnovo del Ccnl autoferrotranvieri internavigatori (Mobilità Tpl) è stato interrotto a causa delle distanze registrate tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali ed a seguito delle procedure di raffreddamento e conciliazione che si sono concluse negativamente senza giungere ad un avvicinamento tra le parti utile a riavviare le trattative. Ciò ha portato alla proclamazione della protesta”.
“Nonostante i diversi tentativi dei sindacati tesi a trovare un accordo –prosegue la Federazione dei trasporti della Cisl– si è registrato un atteggiamento di indisponibilità dalle controparti datoriali a rinnovare il Ccnl, con un incremento salariale in linea con l’aumento del costo della vita, a rimodulare la parte normativa per definire elementi che consentano una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché ad individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni”.
“Il trasporto pubblico locale è un asset strategico del sistema Paese –sottolinea la nota– ed assicura un servizio essenziale per la collettività, eppure risente di fragilità strutturali che ne impediscono un pieno rilancio, in quanto il settore, a causa di una eccessiva e costosa frammentazione, necessita di una riforma che punti a realizzare anche nel nostro Paese, come in tutta Europa, dei campioni nazionali in grado di razionalizzare i costi operativi ed elevare gli standard di sicurezza e di qualità, oltre che di sostenibilità, per competere in un mercato aperto già da anni alla concorrenza. Motivi che hanno generato una carenza degli autisti con tutte le conseguenze del caso e il rischio di compromettere la regolare attività dei mezzi”.
“In uno scenario simile –conclude Fit-Cisl– il rinnovo del Ccnl, scaduto a dicembre 2023, assume una valenza cruciale. Pertanto, auspichiamo un netto cambio di passo da parte delle associazioni datoriali, Agens, Anav e Asstra, ed una piena assunzione di responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, i quali rivendicano il loro diritto a migliori condizioni occupazionali, normative e salariali, e degli utenti, con l’esigenza di garantire il servizio e gli obiettivi di sviluppo previsti dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza)”.
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news.