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Tpl e porti, Pellecchia (Fit-Cisl): "stallo su rinnovi contrattuali non è più sostenibile"

Intervento a chiusura corso formazione svoltosi oggi

“Il tempo scorre inesorabilmente ed i percorsi relazionali per il rinnovo dei Contratti collettivi nazionali di lavoro scaduti nel comparto della mobilità Tpl e settore portuale stanno diventando “una macchina a basso rendimento”: così dichiara il segretario generale Fit-Cisl Salvatore Pellecchia nel suo intervento a chiusura del corso di formazione superiore dei dirigenti sindacali Fit-Cisl Sicilia, che si è svolto quest’oggi a Fiesole presso il Centro studi Cisl.

“Il Tpl soffre di una mancanza cronica di risorse e di fondi ma non sussistono fragilità solo sul fronte economico in quanto il settore, a causa della eccessiva e costosa frammentazione, necessita di una riforma che punti a realizzare anche nel nostro Paese, come in tutta Europa, dei campioni nazionali in grado di razionalizzare i costi operativi ed elevare gli standard di sicurezza e di qualità, oltre che di sostenibilità, per competere in un mercato aperto già da anni alla concorrenza. Accanto ai temi tipicamente contrattuali che riguardano il comparto –spiega– in cui risalta la necessità dell’adeguamento dei salari che hanno visto una drastica riduzione del potere di acquisto per effetto dell’alta inflazione, conseguenza delle politiche economiche europee degli ultimi anni, vi sono delle questioni di carattere gestionale che vanno affrontate e risolte proprio nell’ambito dei rinnovi menzionati. In primo luogo, l’annoso problema delle aggressioni ai danni del personale operativo, un fenomeno in crescita che non accenna a fermarsi e su cui va messa la parola fine anche attraverso i contratti collettivi nazionali di lavoro all’interno dei quali è possibile definire norme di impiego e misure che tutelino la sicurezza degli operatori agendo attraverso azioni di prevenzione”.

Prosegue il segretario generale Fit-Cisl: “Sul tema, ricordiamo, è necessario rendere operative operative le misure indicate nel protocollo per la sicurezza nel Tpl, sottoscritto nel 2022 dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal ministero dell'Interno e condiviso con Conferenza delle Regioni Anci, le associazioni datoriali Agens, Anav, Asstra e i sindacati, che prevede attività di monitoraggio e controllo ed estensione delle buone pratiche in materia di sicurezza e protezione dei lavoratori, che tutt’ora rimane inapplicato. Tutto questo anche per rendere attrattivo ed appetibile il settore per i giovani, atteso che, già da troppo tempo, si registra una carenza di autisti per cui c’è il concreto rischio che a fermare i mezzi pubblici non siano gli scioperi ma la mancanza di personale”.

“Anche nel settore portuale sono necessarie risposte immediate per un contesto lavorativo quale quello dei porti in cui operano professionalità altamente specializzate e che si caratterizza per un tipo di attività lavorativa molto impegnativa, pesante e talvolta rischiosa. Il rinnovo contrattuale –sottolinea il segretario generale della Federazione dei trasporti cislina– deve avere come priorità la promozione ed il rafforzamento della cultura della sicurezza sul lavoro per bloccare la scia di sangue di morti e infortuni, sempre più frequenti, garantendo condizioni di vita dignitose attraverso la corresponsione di un salario adeguato e un’organizzazione del lavoro che consenta sempre di più la conciliazione vita privata e familiare con vita lavorativa, che si può realizzare e consolidare attraverso moderne norme contrattuali”.

“Sottolineiamo l’urgenza di imprimere una forte accelerazione delle trattative per giungere a una rapida e positiva conclusione che conduca nell’immediato a un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte e, soprattutto, lavoratrici e lavoratori. Auspichiamo che si possano registrare segnali di discontinuità in entrambe le realtà contrattuali già a partire dai prossimi incontri” conclude Pellecchia.

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