La Corte dei conti dell'Unione europea ha stabilito che i biocarburanti non rappresentano al momento un'alternativa "affidabile e credibile" all'elettrico nella delicata transizione che prevede il progressivo abbandono in Europa della produzione di veicoli con motore endotermico a favore di quelli con batteria. E sul fronte dell'elettrico i revisori sottolineano il rischio di una contrapposizione tra Green Deal e sovranità industriale europei a causa della "eccessiva dipendenza" da importazioni di risorse da Paesi terzi, come la Cina.
L'assenza di una "tabella di marcia chiara e stabile" da parte dell'Unione europea non consente di trovare soluzioni ad alcune problematiche che ne frenano la diffusione (quantità disponibile, costi) e compatibilità ambientale "sovrastimata". "Non essendo disponibili su vasta scala, i biocarburanti non possono rappresentare un'alternativa affidabile e credibile per le nostre auto", ha evidenziato Nikolaos Milionis, membro della Corte europea.
I giudici hanno raccolto in un unico parere le osservazioni elaborate negli ultimi due anni in merito alla strategia dell'Unione europea per abbattere le emissioni nocive dei veicoli entro il 2050. Vista la difficoltà ad abbattere le emissioni di Co2 dei motori a combustione interna, secondo i revisori dei conti del Lussemburgo, "i veicoli a batteria sembrano essere l'unica alternativa possibile".