La Regione Lombardia ha aumentato al 30% l'indennizzo in caso di ritardi riconosciuto ai passeggeri titolari di un abbonamento con la compagnia ferroviaria Trenord. È quanto disposto da una delibera approvata dalla Giunta regionale, guidata dal presidente Attilio Fontana, su proposta dell'assessore ai Trasporti, Franco Lucente. La nuova misura entrerà in vigore a partire dal primo aprile 2024, eppure la misura non piace a tutti.
"Il passaggio dal bonus all’indennizzo è una pesante presa in giro dei pendolari. Non basta questo aumento a cambiare la sostanza. La verità è che la Giunta ha scelto di passare ad un sistema molto meno favorevole per i cittadini, a riprova del fatto che a loro interessa molto poco dei disagi quotidiani di chi viaggia sui treni regionali", attacca il consigliere regionale Simone Negri (Pd).
La Regione Lombardia allinea il tasso di indennizzo a quanto previsto dal vecchio bonus per gli abbonamenti mensili (30%), estendendo la stessa percentuale anche agli abbonamenti annuali (in precedenza era al 10%). Gli utenti possono chiederlo entro un anno. Come previsto dall'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) il calcolo è fatto sull'andamento mensile di ogni singola direttrice e viene riconosciuto, su richiesta dell'abbonato, quando la somma delle corse soppresse e ritardate oltre i 15 minuti sia pari o superiore al 10% dei treni programmati.
Una "beffa" la definiscono alcuni rappresentanti delle associazioni di pendolari, secondo cui "a dicembre 2023 ben 24 direttrici su 42, più della metà, sforarono gli standard minimi di qualità del servizio. Tanto che nelle scorse settimane i comitati hanno chiesto la proroga del vecchio bonus, sottolineando che "la Regione ha triplicato gli importi degli indennizzi perché, triplicando contemporaneamente la tolleranza sui ritardi, è consapevole che questi indennizzi non scatteranno quasi mai".
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news.