Sono ormai migliaia i pendolari che si lamentano contro il meccanismo che prevede il check-in del biglietto digitale per il servizio di trasporto ferroviario regionale. Il ticket infatti, sebbene sia stato pagato in anticipo così come avviene per un abbonamento o per un tradizionale biglietto cartaceo, non ha lo stesso valore di questi titoli di viaggio. Più che un biglietto è valutato come un promemoria di biglietto.
Si tratta di un piccolo disagio che colpisce potenzialmente una buona parte dei tre milioni di passeggeri che ogni giorno utilizzano il servizio regionale per spostarsi fra città e territori limitrofi. Per effettuare il check-in occorre uno smartphone, l'app Trenitalia, la email del pagamento con allegato il titolo di viaggio. Senza questi il biglietto, anche se totalmente sovrapponibile ad un tradizionale biglietto, resta solo un promemoria.
Si pone così una questione politica che riguarda, dato il numero di pendolari, un italiano su dieci. L'Italia si conferma Paese ossessionato dalla pratica burocratica, con procedure digitali kafkiane che rendono difficile la vita al passeggero, sostituendo il fattore umano con le macchine nei presidi ferroviari. Il biglietto digitale dovrebbe avere lo stesso valore di quello tradizionale senza questo inutile gioco dell'oca.