L'India cerca di attrarre i produttori di auto elettriche. Il governo guidato da Narendra Modi oggi ha comunicato che ridurrà le tasse di importazione sui veicoli elettrici delle case automobilistiche che investiranno nel Paese asiatico almeno 500 milioni di dollari entro i prossimi tre anni. Una mossa con cui il governo punta ad aumentare la quota di mercato dei mezzi a batteria immatricolati: dal 2% di oggi al 30% nel 2030.
"Invitiamo le aziende globali a venire in India. Sono fiducioso che l'India diventerà un hub globale per la produzione di veicoli a batteria e questo creerà posti di lavoro e migliorerà il commercio", ha spiegato il ministro del commercio, Piyush Goyal, in una conferenza-stampa organizzata per annunciare questa nuova misura.
Nuova Delhi sostiene che questa decisione andrà a beneficio dei consumatori che potranno comprare veicoli elettrici ad un prezzo più conveniente, aiutando il governo indiano a ridurre le importazioni di petrolio e quindi i deflussi di valuta estera. Il mercato indiano dei veicoli elettrici è piccolo, ma in crescita costante: grazie soprattutto alla casa automobilistica nazionale Tata Motors ed agli investimenti del costruttore americano Tesla.
A tal proposito Tata Motors e la rivale indiana Mahindra & Mahindra temono che la riduzione delle tasse di importazione sui veicoli elettrici danneggerebbe l’industria nazionale ed i suoi investitori. Tuttavia, il ministro Goyal ha replicato: la nuova politica "promuoverà una sana concorrenza tra gli operatori", portando "elevati volumi di produzione, economie di scala e minori costi di produzione".