Il bando per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale in Umbria è al centro di una querelle. Il sindacato Filt Cgil infatti ha inviato una diffida contro la Regione Umbria e contro la società Umbria mobilità, azienda che gestisce il trasporto urbano e quello extraurbano su gomma, ferro ed acqua. Sotto accusa le modalità di assegnazione e la predisposizione della gara.
"Continuiamo a rappresentare alla Regione le preoccupazioni fortemente presenti tra i lavoratori di questo servizio fondamentale. Timori da ultimo confermati dal parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti (Art), rispetto al quale le spiegazioni date dalla Regione sono deludenti", spiega il segretario generale Filt Cgil Umbria, Ciro Zeno.
L'Autorità ha sollevato perplessità, tra le tante, sulle seguenti questioni: il limite di aggiudicazione di massimo due lotti al medesimo concorrente: la mancata specificazione dei parametri prestazionali che saranno adottati nei contratti di servizio; le condizioni di subentro delle otto imbarcazioni lacustri oggi di proprietà di Busitalia; la trasversalità tra i singoli lotti di affidamento del personale interessato.
La diffida è stata inviata per conoscenza alle province di Perugia e Terni, all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), alla Corte dei conti, ai consiglieri regionali, al presidente della Regione Donatella Tesei, all'Autorità di regolazione dei trasporti (Art). Ma l'assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche, dice no alla proposta di Filt-Cgil, che "insiste in modo pervicace" sulla ipotesi di tre anni fa di un unico lotto di gara.