Il Gruppo siderurgico franco-indiano Arcelor-Mittal sarebbe pronto a cedere per circa 400 milioni di Euro la sua quota di capitale, pari al 40%, detenuta nella società Acciaierie d'Italia che gestisce lo stabilimento ex-Ilva di Taranto. Questa la cifra, ma secondo alcune fonti potrebbe essere anche inferiore, della trattativa in corso tra le due società ed il Governo italiano, che intende subentrare.
Lo riporta il quotidiano "la Repubblica". Mittal aveva acquisito l'acciaieria di Taranto nel 2018 mediante un bando di gara pubblica, sconfiggendo Cassa depositi e prestiti (Cdp), l'indiana Jindal, e le italiane Arvedi e Leonardo Del Vecchio. A fine 2020, a causa della pandemia, il patrimonio netto era sceso a 731 milioni, risalito grazie ai 400 milioni di Euro versati da Invitalia, che aveva rilevato il 38% dell'acciaieria, ed ai 325 milioni di utili.
Oggi lo stabilimento è in salute, ma lavora a regime ridotto. Nel 2022 ha registrato 1,5 miliardi di patrimonio e soli 200 milioni di debiti. Ad agosto 2023 ha terminato i 2 miliardi di investimenti per l'adeguamento ambientale. Il Governo Meloni punta ad evitare un secondo commissariamento, con impatto su fornitori ed indotto: per farlo, oltre ai 400 milioni a Mittal, dovrà investire 400 milioni per rilanciare la produzione e 950 milioni per ricomprare gli impianti.