Le tariffe autostradali aumenteranno del +2,3% nel 2024. Lo ha stabilito il Governo Meloni attraverso Il "decreto Milleproroghe". Si tratta di un incremento deciso per equiparare il costo del pedaggio, pagato nella rete delle grandi arterie di comunicazione nazionali, al corrispondente indice d'inflazione. La misura entrerà in vigore a partire dal mese di marzo del prossimo anno. Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori.
"Dopo l'RC auto gli italiani dovranno mettere in conto a partire dal prossimo anno anche i rincari delle autostrade. Con l'aggravante che a pedaggi più salati non corrisponde un miglioramento dei servizi resi agli utenti, come dimostrano i continui disservizi su tutta la rete, i cantieri infiniti, le lunghissime code che imprigionano gli automobilisti", afferma il presidente di Condacons, Carlo Rienzi.
Sulla stessa linea il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi: "Siamo contro tali aumenti anche perché in un momento ancora delicato possono contribuire a ulteriori spinte inflazionistiche soprattutto per i beni di largo consumo, visto che l'88% delle merci nel nostro paese viaggia su gomma. Chiediamo al Garante dei prezzi un'analisi immediata e un intervento per scongiurare questo aumento".
Nella nota del Consiglio dei ministri, pubblicata a conclusione dell'assemblea che si è svolta ieri, 28 dicembre, si legge che "gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l'aggiornamento dei Piani economico-finanziari (Pef)", rispetto a cui le società concessionarie dovranno fare le loro proposte entro il 30 marzo 2024, come stabilito dal "decreto Milleproroghe".