La casa automobilistica nipponica Daihatsu (Gruppo Toyota) ha chiuso le linee di produzione in tutti i suoi quattro stabilimenti in Giappone. Si tratta di una mossa con cui il marchio, accusato nel Paese asiatico di avere falsificato i test di sicurezza su 88.000 veicoli, si mette a disposizione dei funzionari del ministero dei trasporti nipponico che stanno conducendo le indagini. Identificate circa 174 irregolarità su 64 modelli.
Il problema è emerso per la prima volta ad aprile 2023, quando sono stati segnalati i primi test impropri sui rivestimenti delle portiere delle auto. Il mese successivo, a maggio 2023, si è cominciato a parlare anche di sospetti sui test riguardo la collisione laterale delle vetture. Sono stati inoltre riscontrati falsificazioni dei dati e uso di procedure non autorizzate.
La scorsa settimana, il presidente di Daihatsu, Soichiro Okudaira, si è scusato per lo scandalo ammettendo di "aver tradito la fiducia dei propri clienti" e riconoscendo che "tutto il biasimo ricade sulla sua gestione", avendo infatti lui attribuito la causa di tutto alla pressione esercitata sui lavoratori, affinché rispettassero gli "ambiziosi" obiettivi che scadevano a breve termine.