Una rappresentanza di delegati dei lavoratori portuali iscritti al sindacato Unione sindacale di base (Usb) questa mattina si è radunata a Roma di fronte al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) per protestare contro la "possibile ulteriore privatizzazione del sistema portuale italiano all’interno della 'riforma' più volte annunciata dal ministro Matteo Salvini e dal suo vice Edoardo Rixi", che detiene la delega agli scali marittimi.
"Una manifestazione importante ancor più necessaria a seguito della decisione, dei rappresentanti del Governo, di non aprire un reale confronto con le parti sociali e i rappresentanti dei lavoratori su un tema così rilevante che determinerà i futuri assetti di uno dei settori strategici della nostra economia. Una mobilitazione che arriva dopo numerose assemblee nei vari porti e dopo il grande sciopero di 48 dei lavoratori portuali Usb nella società Gnv che ha visto un’adesione pressoché totale", spiega in una nota il sindacato.
"Nel pomeriggio -aggiunge la sigla- una delegazione ha incontrato alcuni parlamentari membri della commissione Trasporti della Camera dei deputati. Abbiamo esposto le nostre proposte e condiviso le preoccupazioni circa la possibilità che l’annunciata riforma portuale, o intanto eventuali modifiche alla legge 84/94 siano approvate, non solo senza un confronto con i lavoratori ed i loro rappresentanti, ma soprattutto attraverso dei provvedimenti che aggirino il dibattito parlamentare o quello in commissione".