“In merito a dichiarazioni secondo le quali il Governo avrebbe l’intenzione di promuovere l’introduzione di un macchinista solo sui treni-merci, Fit-Cisl ribadisce ancora una volta che prima di tutto le imprese ferroviarie, se vogliono praticare una sana competizione in un mercato liberalizzato, devono applicare il contratto di lavoro di settore, ovvero il Ccnl Mobilità attività ferroviarie, disponibile da oltre vent’anni. Se si vogliono garantire la salute e la sicurezza delle macchiniste e dei macchinisti e la regolarità dell‘esercizio, sia l’organizzazione del lavoro che le norme di impiego si devono stabilire nel corso dell’attività negoziale”: è quanto dichiara Fit-Cisl in una nota a margine del Consiglio generale che si svolto ieri a Fiumicino.
“Il tema del ‘macchinista solo’ è un argomento molto delicato” sottolinea la nota specificando che “proprio per questa ragione va lasciato all’autonomia negoziale” e precisando che “laddove la tecnologia, le caratteristiche delle linee, i regimi di circolazione, le norme d’impiego, lo hanno consentito, come nel caso dell’alta velocità, del trasporto regionale, della media-lunga percorrenza, le parti lo hanno già definito”.
“Contrattualmente parlando il cargo ferroviario è una giungla dove ogni impresa ferroviaria applica il contratto che ritiene più conveniente e non quello previsto. Sulla base di questi presupposti ci auguriamo che il Governo intervenga per sollecitare le imprese ferroviarie che non applicano ancora il Ccnl Mobilità attività ferroviarie a procedere in tal senso” conclude Fit-Cisl.