Il progetto molo Clementino, ossia la banchina per le grandi navi da crociera, è centrale nella strategia dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. II 6 novembre parte la procedura per l'elettrificazione dell'infrastruttura. Il tema è fonte di attrito fra opposizione e maggioranza. Il Comune avrebbe dovuto adottare il documento di programmazione, ma ha preso tempo: il sindaco, inizialmente contrario, si è detto possibilista qualora il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) non ponga vincoli.
"Penso che se Ancona dovesse perdere le crociere verrebbe meno anche il suo posizionamento nell'ambito dei porti dell'Adriatico. Ormai in tutti i porti le navi da crociera arrivano molto vicino ai centri abitati. Dobbiamo farci trovare pronti e se necessario aumentare le banchine d'attracco per quelle navi. Detto questo, il progetto della 'Penisola' non è un capriccio, altrimenti il porto è destinato a morire, ma un progetto non esclude l'altro", spiega il presidente dell'Autorità portuale, Vincenzo Garofalo.
La questione innesca la polemica politica. Il consigliere comunale Ida Simonella (Pd) accusa: "Sull'impatto ambientale i timori sono infondati perché tutti i passaggi tecnici delle valutazioni ambientali sono stati fatti e sono favorevoli. In questo sono rassicurato e ciò dovrebbe essere anche per l'amministrazione. E comunque alla fine il molo si farà". Questa la replica del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti: "Non abbiamo una visione ideologica sulle crociere, vogliamo solo che ci sia un ente terzo che ci dica cosa fare".