Il 73enne Roberto Paoloni, ex-comandante della motonave "Jolly Nero" che la notte del 7 maggio 2013 aveva urtato e fatto crollare la torre piloti nel porto di Genova provocando nove vittime, potrebbe ottenere gli arresti domiciliari. È quanto chiedono i suoi avvocati, mediante una perizia sul suo stato di salute, provato da alcune patologie, che potrebbero evitargli il carcere nonostante la condanna definitiva a sette anni di reclusione.
In questi giorni il verdetto della Corte di cassazione aveva messo un punto alla vicenda, ma i legali di Paoloni, gli avvocati Romano Raimondo e Mario Iavicoli, hanno presentato una istanza al sostituto procuratore generale Alessandro Bogliolo ed al Tribunale di sorveglianza. Incerto che la perizia venga o meno disposta, sia i tempi di risposta dei magistrati.
Due giorni fa la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall'Avvocatura di Stato, che sosteneva la compressione dei diritti delle parti civili, in questo caso ministeri ed enti pubblici danneggiati sia dal punto di vista della morte di loro dipendenti, che da quello materiale per l'abbattimento delle strutture.