L'amministratore delegato della società Eni, Claudio Descalzi, prevede che i consumi di petrolio arriveranno entro la fine del 2023 a 102 milioni di barili al giorno. Lo ha dichiarato a margine dell'evento "Italian Energy Summit 2023" (27-28 settembre), il convegno organizzato dal Gruppo Sole 24 Ore. Al centro del dibattito: la transizione energetica e l'innovazione come strumenti per vincere le grandi sfide globali.
Il sistema energetico oggi è "più volatile, molto più frammentato e molto più soggetto ad aumenti e riduzioni, nonostante gli stoccaggi in tutta Europa abbiano superato il 95% di riempimento", a seguito del gap prodotto dal blocco delle importazioni dalla Russia, che ha creato un "buco di 150-160 miliardi di metri cubi".
Nel mercato petrolifero "la domanda continua a salire, toccherà quest'anno i 102 milioni di barili al giorno, quindi un aumento di 2,5 milioni", legato "per il 75% ai jet-fuel per gli aerei ed alla chimica cinese". Ma "c'è un problema di non match tra domanda ed offerta. L'offerta è inferiore non solo per l'Opec -ha aggiunto Descalzi- ma anche perché gli investimenti sono molto inferiori, quindi queste oscillazioni creano delle perturbazioni sul mercato".
Le scommesse sulla transizione energetica "sono a lungo termine" e "non possiamo fermarci", giacché Eni ha "quasi raggiunto 10 miliardi di Euro" di investimenti dall'inizio. E sui limiti alla produzione di auto a benzina e diesel ha affermato che "è giusto darsi degli obiettivi, ma bisogna dare ad ogni Paese la libertà di raggiungerli in funzione del suo assetto energetico e delle tecnologie che ha, altrimenti si rischia di tornare indietro".