La Federazione italiana lavoratori del settore trasporti del sindacato Cgil ha evidenziato quelle che sono alcune criticità del trasporto ferroviario in Abruzzo. Dito puntato in particolare contro la "iniqua" offerta per quanto riguarda i treni a lunga percorrenza, che alimenta il gap che separa l’Abruzzo ed il Molise dal resto dell’Italia, con ricadute negative sui pendolari e su tutti gli altri utenti del servizio pubblico su ferro.
"Le fermate in Abruzzo dei treni a lunga percorrenza, Frecciarossa ed Intercity, sono appena 28 contro le ben 66 che vengono assicurate nelle stazioni ferroviarie marchigiane. C'è una differenza abissale. Questa situazione di iniquità ingiustificabile e, per certi versi, inaccettabile crea un'indubbia penalizzazione ai cittadini abruzzesi soprattutto per raggiungere la destinazione di Bologna che rappresenta l'hub più vicino per collegarsi alla rete di alta velocità ferroviaria", sottolineano Aurelio Di Eugenio e Giovanni Carafa, Filt Abruzzo-Molise.
Una discriminazione che penalizzerebbe anche il turismo: "Per fare un esempio è sufficiente mettere a confronto le città di Giulianova (Teramo) e San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), due località turistiche che distano tra loro poco più di 30 chilometri. A Giulianova oggi transitano e sostano appena quattro treni a lunga percorrenza, che peraltro diventeranno solo due con l'entrata in vigore dell'orario invernale prevista il 10 dicembre. Un trattamento assai diverso rispetto alla vicina città marchigiana, dove invece persistono ben 12 fermate giornaliere. Un altro esempio attiene la stazione di Pescara centrale dove attualmente si fermano 22 treni a lunga percorrenza, contro i 26 di Ancona".
"Speriamo che in fase di proroga del contratto di servizio con Trenitalia -concludono Carafa e Di Eugenio- la classe politica ponga come richiesta anche una migliore offerta commerciale dei treni a lunga percorrenza e che Trenitalia accetti di colmare un gap regionale ormai inaccettabile".