“Apprendiamo della volontà del Governo italiano di avviare la procedura di infrazione contro l’Austria. Finalmente”. Il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, da anni in prima linea contro le limitazioni ai nostri Tir al Brennero, parla di un’azione di ‘mobbing’ perpetrata dall’Austria ai confini con il nostro Paese e propone di rispondere all’Austria con la stessa ‘moneta’.
“L’autotrasporto italiano si vede mobbizzare da anni dalle politiche austriache, perdendo in competitività rispetto ai partner internazionali, una perdita quantificata (anche) in milioni di Euro ogni mese”, lamenta il presidente della Federazione degli autotrasportatori italiani.
“Come se non bastasse, ora l’Austria chiude i confini anche per l’accoglienza ai migranti, il che ci rafforza nell’idea che tutto questo deve essere fermato, e solo la legge può farlo -aggiunge–. A maggior ragione, quindi, apprezziamo l’annunciata azione del ministro presso la Corte di giustizia, assieme alla Germania. Speriamo che anche il presidente Von der Leyen e la Commissione europea capiscano che rappresentare gli europei significa proteggerli e non permettere che alcuni possano prevalere su altri con politiche e decisioni contro il diritto europeo o contro il rispetto della vita umana”.
“A questo punto, però, pongo una domanda al ministro Salvini: mentre attendiamo la decisione della Corte, perché non mettere al confine decine di auto delle forze dell’ordine a controllare il rispetto delle norme sulla sicurezza, sul lavoro e sul rispetto dell’ambiente di chi entra in Italia? Siamo europei ma siamo anche italiani, e ricordiamoci che le regole devono valere per tutti”, conclude il presidente di Fai-Conftrasporto.
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