Saranno oltre 350 milioni le auto connesse in circolazione nel mondo entro la fine del 2023. È quanto emerge da un'elaborazione compiuta dall'Osservatorio Autopromotec, organizzazione che raduna l'intera filiera dell'aftermarket automobilistico, sui dati pubblicati da uno studio scientifico condotto dal gruppo di ricerca e consulenza tecnologica britannico Omdia. Un numero in crescita del +18% rispetto al 2022.
Si tratta di mezzi dotati di soluzioni di connettività mobile in grado di assistere con efficienza il conducente e fornire informazioni in tempo reale. Le auto connesse possono ricevere informazioni su traffico e diagnostica, oltre ad interagire con le infrastrutture stradali e viaggiare in interconnessione con altri veicoli. Inoltre, questo tipo di veicoli è dotato di numerosi schermi nella parte anteriore e posteriore dell'abitacolo, le cui dimensioni si prevede aumenteranno per agevolare la fruizione di servizi video e di intrattenimento.
L'aftermarket automobilistico dovrà quindi prepararsi a sfide continue sul versante digitale, ed essere in grado di padroneggiare competenze trasversali, sempre più in chiave tecnologica. Infatti, secondo le stime di Omdia, per il 2027 il parco circolante mondiale di autovetture connesse supererà quota 640 milioni di unità, per poi arrivare ad oltrepassare i 900 milioni all'inizio del 2030.