Milano e Torino potrebbero diventare la prima "città globale" nel sud Europa. Si tratterebbe di un vero e proprio sistema urbano, che si verrebbe a creare grazie alla progressiva integrazione del sistema dei trasporti dei due poli urbani, resi sempre più vicini dai collegamenti puntuali con treni e pullman. L'utopia della metropoli unica è un'idea "realizzabile" secondo vari esperti del settore.
"Dobbiamo spingere verso una integrazione tra due poli urbani ormai vicinissimi: 45 minuti di treno sono meno di quanto ci vuole da casa mia all'ufficio a New York. Di fatto Mi-To potrebbe diventare la maggiore metropoli del sud Europa, centrata su innovazione e sostenibilità: due città vibranti e protagoniste con un fertile cuore agricolo tra loro. Magari con l'aggiunta un domani di Bologna, un altro polo chiave della cultura e dell'innovazione. Mi-To-Bo insomma", spiega l'architetto torinese Carlo Ratti, che insegna al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston.
"Di positivo vedo maggior volontà e capacità progettuale a livello comunale. Noi in questi mesi stiamo dando una mano contribuendo a ripensare la mobilità fluviale sul fiume Po. Vedo invece ancora resistenza a disfarsi di tanti campanilismi. Non c'è 'città intelligente' senza 'cittadinanza intelligente', cioè attiva, critica, partecipe".
Come modello "guarderei a città come Parigi, che ha intrapreso pedonalizzazioni su ampia scala, o Helsinki, dove stiamo lavorando al più grande progetto al mondo di decarbonizzazione urbana". In ogni caso, "la priorità in questo senso deve incentivare l'innovazione dal basso e parteciparla".