La delegazione russa ha lasciato oggi il centro di coordinamento internazionale dell'accordo sul grano situato ad Istanbul. La decisione arriva a seguito dell'annunciato ritiro della Russia, avvenuto il 18 luglio scorso, dai piani congiunti di commercializzazione di questo bene primario. Mosca si è detta disponibile a riprendere il dialogo entro tre mesi, comunicando però che i mercantili saranno considerati d'ora in poi obiettivi militari.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ribadito che gli Stati Uniti ed i suoi alleati cercheranno si ripristinare l'accordo sui cereali, ma non sarà facile trovare un'alternativa. Intanto Dmitry Peskov, portavoce del presidente della Federazione, ha ribadito che restano "tre mesi" per rianimare l'accordo. "Ieri Vladimir Putin ha parlato di questo argomento, tutto è spiegato in modo esaustivo".
La base posta da Mosca per il ripristino dell'accordo è un maggior rispetto della parte russa nell'intesa sul grano. Il ministero della difesa russo, Sergej Lavrov, ha comunicato che alcune zone di mare nelle acque internazionali del Mar Nero (parti nord-occidentali e sud-orientali) sono da considerarsi "temporaneamente pericolose per la navigazione".