I deputati europei hanno approvato ieri, in via definitiva, le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell'ambito del Green Deal europeo.
La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, ed adottata con 471 voti a favore, 147 contrari e 17 astensioni, prevede una riduzione del consumo di energia primaria e finale. Secondo questa rifusione della direttiva Ue sull'efficienza energetica (Eed), i Paesi Ue dovranno garantire, collettivamente, una riduzione del consumo energetico di almeno l'11,7 % entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020).
Per raggiugere l’obiettivo, la normativa prevede l'1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Fino al 2025 si dovrà risparmiare l’1,3% ogni anno, percentuale che verrà progressivamente aumentata arrivando al 1,9% entro la fine del 2030.
Gli obiettivi di risparmio dovranno essere raggiunti attraverso misure locali, regionali e nazionali, in diversi settori, la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, i centri dati. I deputati hanno insistito sul fatto che la riduzione riguarderà in particolare il settore pubblico, che dovrà ridurre il consumo finale di energia dell'1,9% ogni anno.
Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che almeno il 3% degli edifici pubblici sia ristrutturato ogni anno per trasformarli in edifici ad energia quasi zero o ad emissioni zero. La direttiva stabilisce anche nuovi requisiti per sistemi di teleriscaldamento efficienti. Un meccanismo di monitoraggio e di applicazione sarà creato per garantire l’applicazione delle norme.
Prossime tappe
Il testo dovrà ora essere formalmente approvato anche dal Consiglio dei ministri Ue prima che possa entrare in vigore.
Contesto
Il 14 luglio 2021 la Commissione europea ha adottato il pacchetto di misure "Pronti per il 55%" (Fit for 55”, in inglese), che adegua la legislazione vigente in materia di clima ed energia per conseguire il nuovo obiettivo dell'Ue di una riduzione minima del 55 % delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030.
Il pacchetto comprende appunto la rifusione della direttiva sull'efficienza energetica (Eed), allineando le sue disposizioni al nuovo obiettivo.
Un altro elemento del pacchetto è la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (Red II). Nell'ambito della direttiva Red II, attualmente in vigore, l'Ue è tenuta a garantire che almeno il 32% del suo consumo energetico provenga da fonti energetiche rinnovabili entro il 2030.
Conferenza sul futuro dell'Europa
Approvando questa direttiva, i deputati rispondono alle proposte dei cittadini contenute nelle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa. La direttiva sull'efficienza energetica risponde alla proposta 3(3), che mira a ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas attraverso progetti di efficienza energetica e l'espansione della fornitura di energia pulita e rinnovabile.
La direttiva si allinea anche alla proposta 3(5), che sostiene gli investimenti nelle tecnologie per le energie rinnovabili, e alla proposta 3(6), che promuove l'esplorazione di nuove fonti energetiche ecologiche e di metodi di stoccaggio, a sostegno degli obiettivi climatici dell'Ue. Inoltre, si allinea alla proposta 11(1) che promuove processi produttivi più ecologici da parte delle aziende, sostenendole nell'individuazione delle soluzioni migliori.