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Codice della strada (2). Assosharing: preoccupa ddl, obbligo casco unicum a livello europeo

Grazie agli investimenti fatti nel settore zero vittime nel 2022

La scelta del Governo di introdurre l’obbligo di utilizzo del casco per gli utenti dei monopattini, che da quanto emerso è previsto nel Ddl di riforma del Codice della strada, preoccupa Assosharing, la prima associazione di categoria del comparto sharing mobility in Italia.

I velocipedi, di cui i monopattini sono solo una tipologia, sono il vero utente debole della strada ed occorre individuare una soluzione che risolva alla radice il rischio di incidenti: come purtroppo dimostrano le cronache di questi giorni, il tema della sicurezza è molto più complicato di una misura bandiera che colpisce solo i monopattini, soprattutto quando gli unici incidenti gravi o fatali sono legati a mezzi che sono già non conformi e che non rispettano i limiti di velocità.

Nel settore dello sharing i dati dello stesso ministero delle Infrastrutture e dei trasporti certificano che i forti investimenti delle imprese nel 2021, e l’impianto normativo attualmente in sperimentazione sullo sharing, hanno consentito di raggiungere l'obiettivo di 0 vittime nel 2022. Nel complesso gli incidenti che hanno coinvolto monopattini in sharing registrano una contrazione del 78% nel 2022 rispetto al 2021. Dunque la proposta del Governo, un unicum a livello europeo, rischia di vanificare anni di investimento e formazione erogate alle imprese, spesso anche in sostituzione delle istituzioni.

Un tale irrigidimento della disciplina sull’utilizzo dei monopattini costringe le aziende leader di questo settore a ripensare fortemente alle priorità di investimento nel nostro Paese, a vantaggio di altri mercati, mettendo a rischio oltre 2000 posti di lavoro tra diretti ed indiretti.

L’obbligo potrebbe tradursi in uno stop agli investimenti sulla mobilità, lasciando gli utenti italiani in una situazione paradossale: meno opzioni in sharing a disposizione, e costretti a muoversi in contesti urbani sempre più carenti di infrastrutture per la sicurezza della utenza debole, con evidenti ripercussioni sul traffico cittadino.
 
Un rischio che si ripercuote anche nella dimensione di interesse internazionale e turistico per le città italiane. I servizi di micromobilità infatti, oltre ad essere largamente apprezzati ed utilizzati anche dal pubblico straniero, rappresentano un’alternativa strategica e complementare ai servizi di mobilità e al trasporto pubblico locale, soprattutto in occasione e in vista dei grandi eventi.

Assosharing fa appello al Governo affinché approfondisca seriamente il tema della sicurezza della mobilità leggera, che non può essere ridotto ad annunci sensazionalistici e deve essere esaminato anche alla luce della situazione infrastrutturale delle nostre città, il vero campo di prova delle riforme sulla mobilità. 

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da Mobilità.news

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