L'organizzazione ambientalista Transport and Environment, federazione che raduna le ong che lavorano nel campo dei trasporti e dell'ambiente e che promuove il trasporto sostenibile in Europa, ha pubblicato un rapporto che mette in evidenza quali sono stati nel 2022 i porti più inquinati dalle navi da crociera. L'analisi segnala un aumento fino al 25% di emissione di gas nocivi (ossidi di azoto e particolato PM2,5), che incidono negativamente sulla qualità dell'aria urbana.
Il calo del numero di viaggi dovuto alla pandemia è "decisamente finito". Adesso "le crociere sono tornate e le località turistiche come Barcellona ed Atene sono di nuovo soffocate dall'inquinamento atmosferico prodotto dalle navi da crociera", afferma Constance Dijkstra, coautrice dello studio, che mette Barcellona al primo posto fra i porti più inquinati d'Europa (a seguire Civitavecchia, Atene, Palma di Maiorca e Lisbona).
Il rapporto ha messo in evidenza come dal 2019 al 2022 l'inquinamento prodotto da queste mega navi sia peggiorato: lo scorso anno 218 mezzi marittimi hanno emesso 509 tonnellate di ossidi di zolfo, mentre erano 465 tonnellate nel periodo precedente la pandemia. Per avere contezza di questi numeri basti pensare che ciò corrisponde alla quantità di gas prodotta da un miliardo di automobili, oltre quattro volte quella generata dalle vetture in Europa.
I governi "devono fare sul serio" -ha concluso Dijkstra- per ridurre l'inquinamento, imponendo restrizioni alle navi più grandi e limitando l'accensione dei motori in porto. "Venezia ha dimostrato che si può fare, ma i divieti non sono l'unico modo. Gli scali possono ridurre significativamente i livelli di inquinamento, obbligando le navi a collegarsi all'elettricità in porto, invece di accendere i motori e sostenendo l'adozione di carburanti ad emissioni zero" .