La strage ferroviaria di Andria-Corato si chiude con due condanne: il capostazione di Andria ed il macchinista del treno. Tutti assolti gli altri imputati. Lo ha deciso nelle scorse ore la seziona penale del tribunale di Trani, presieduta da Carmen Anna Lidia Corvino. La sentenza stabilisce che è stato un errore umano a determinare lo scontro fra due treni della società Ferrotramviaria il 12 luglio 2016, causando 23 decessi e 51 feriti.
"È una vergogna". "Non è giustizia questa: li avete uccisi due volte". "Non si vergognano? Ne sono morti 23". "Come fanno a dormire la notte?" Sono le parole di alcuni familiari delle vittime del disastro, dopo la lettura della sentenza. Alcuni in aula sono scoppiati in lacrime, altri sono rimasti impassibili e delusi. Il pubblico ministero aveva chiesto 15 condanne a pene comprese tra i 12 ed i 6 anni di reclusione ed un'assoluzione.
Condannati solo il capostazione di Andria, Vito Piccarreta (6 anni e 6 mesi di reclusione) ed il macchinista del treno partito da Andria e diretto a Corato, Nicola Lorizzo (7 anni), che dovranno rispondere "in solido con il responsabile civile Ferrotramviaria" al risarcimento di tutti i danni subiti dalle parti civili. Tutti assolti gli altri imputati. Escluso anche l'illecito amministrativo di Ferrotramviaria "perché il fatto non sussiste".